Federica Donati Sono un architetto, grazie-al-cielo, e dirlo mi dà una certa stabilità. Ho capito non-è-mai-troppo-tardi che m’interessano un sacco di altre cose, e sono sospesa tra il cercare di scoprire quante altre, seguirle tutte ed educarmi ad una selezione. Tutto questo mi calza a pennello, e saperlo è la cosa importante.
Non sono mai stata una vera appassionata di musica. Per questo, sono profondamente grata ad alcuni amici, di quelli che potevano tranquillamente parlare per ore di gruppi, canzoni, farti ascoltare all’infinito pezzi di cui conoscevano ogni dettaglio: alcuni di loro hanno provato a educarmi, registrandomi album o mixtape “su misura”. Su tutti ho scelto questo MIX compilato dal Go (gli amici adolescenti hanno spesso nomi strani): oggi la leggo come una bilanciata selezione di energia e disagio, con qualche pilastro come Metropolis e chicche come registrazioni introvabili dei Beatles. E cover a tema. Per chi sa leggerti nell’animo.
Per chi era a digiuno di ascolti “giusti”, i mix tape sono stati una sorta di educazione sentimentale alla musica pop
Believe, believe in me
Believe
That you can change, that you’re not stuck in vain
