SIMONE VAGA | Bruce Springsteen – Gli anni ’90

Simone Vaga

Simone Vaga Sono “siciliese”, mezzo siculo mezzo milanese. Adoro fare le imitazioni. La musica è la mia terapia, le dedico almeno 3-4 ore al giorno. Faccio il copywriter. Suono la chitarra in ogni dove, anche in bagno.

Milano, primavera 1999 (o meglio, Spring ’99). 20 anni non ancora compiuti, “solo” 4 anni di ascolti del Boss alle spalle. Ancora pochi giorni per la scoperta della sua magia live, tappa meneghina dell’immenso Reunion Tour con la E-Street. Voglia di racchiudere in un’unica cassetta il meglio del suo repertorio dell’ultima decade, troppo spesso “picchiata” dai critici. Voglia di costruire una scaletta secondo un ordine sparso, pescando dalla doppietta Human Touch-Lucky Town e dal controverso live Plugged del ’92, dallo storico Greatest Hits e dall’intimista Tom Joad del ’95, dalle raccolte di inediti Tracks e 18 Tracks del ’98-’99 e da un maxi cd singolo non di così immediata reperibilità. Godimento nel sentire la voce matura di Bruce passare dal sussurrato di Across The Border al rauco elegante di Soul Driver. E poi, quella foto ritagliata da un giornale che lo immortala proprio a metà decade, durante la storica performance ai Sony Studios da cui è tratta la Thunder Road qui inclusa nelle outtake. Che ricordi… Che bella cosa parlare del Boss…

Nel 1995, a otto anni dal momentaneo scioglimento, Springsteen e i suoi storici sodali si riuniscono ai Sony Music Studios di New York per promuovere l’imminente uscita del Greatest Hits

Every fool’s got a reason to feelin’ sorry for himself / And turning his heart to stone / Tonight this fool’s halfway to heaven and just a mile outta hell / And I feel like I’m comin’ home